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Marta Kovatcheva

Biografia

Marta è nata a Sofia, in Bulgaria, ed è cresciuta a Toronto, in Canada. Ha conseguito la laurea con lode in Genetica Molecolare presso l’Università di Toronto nel 2010. Ha svolto la tesi di laurea sotto la supervisione del Dr. Daniel Durocher, studiando il ruolo della segnalazione tramite ubiquitina nella risposta al danno al DNA causato da rotture della doppia elica. Nel 2010, Marta si è trasferita a New York per intraprendere il dottorato presso il Memorial Sloan Kettering Cancer Center (MSKCC), sotto la guida del Dr. Andrew Koff. Il suo lavoro si è concentrato sul meccanismo d’azione necessario all’efficacia clinica di una nuova classe di farmaci oncologici mirati chiamati inibitori di CDK4/6 (CDK4i). Attraverso una collaborazione interdisciplinare con oncologi medici e chirurghi impegnati in trial clinici, il lavoro di Marta ha rivelato che un esito clinico favorevole era strettamente legato all’induzione, nei tumori, di un particolare destino cellulare: la senescenza cellulare. Marta ha dimostrato che questa risposta senescente era guidata dalle proteine MDM2 e ATRX, e che ATRX in particolare gioca un ruolo fondamentale nel rimodellamento epigenetico necessario all’instaurarsi della senescenza. Questo lavoro ha portato Marta a contribuire a numerosi brevetti statunitensi e internazionali su strumenti di diagnostica e scoperta di farmaci, e ha aiutato a orientare successivi studi clinici sulla terapia con CDK4i. L’interesse di Marta per la senescenza l’ha portata, nel 2017, a unirsi al laboratorio del Dr. Manuel Serrano presso l’Institut de Recerca Biomèdica di Barcellona per il suo postdoc. In questo periodo, ha contribuito a far luce sugli adattamenti metabolici delle cellule senescenti, con particolare attenzione ai mitocondri. Parallelamente, Marta si è interessata alla riprogrammazione cellulare basato sui Fattori di Yamanaka, una tecnica che consente di riprogrammare le cellule adulte riportandole allo stato di cellule staminali pluripotenti embrionali tramite l’espressione artificiale di quattro fattori di trascrizione. Sfruttando modelli murini sviluppati dal laboratorio Serrano, Marta ha scoperto che la vitamina B12 rappresenta un fattore limitante per la riprogrammazione cellulare sia in vivo che in vitro. Ha dimostrato che ciò è dovuto al ruolo centrale della B12 nel metabolismo dei gruppi monocarbonicilici (1-C): livelli adeguati di B12 sono necessari per produrre sufficienti gruppi metilici per il processo epigeneticamente costoso di cambiamento d’identità cellulare. Marta ha poi esteso questo concetto a un modello di colite ulcerosa in modelli murini, una condizione che attiva la riprogrammazione cellulare per favorire la riparazione dei tessuti. Anche in questo caso, ha rilevato che la B12 è un fattore limitante nel processo di rigenerazione intestinale, sempre per via del suo ruolo nel metabolismo 1C. Questo lavoro ha collegato la riprogrammazione di Yamanaka alla plasticità cellulare patologica, con importanti implicazioni per la medicina rigenerativa. Nel 2024, Marta è entrata a far parte di IFOM per avviare il proprio gruppo di ricerca, il Laboratorio di Plasticità Cellulare e Invecchiamento. Il suo programma di ricerca si propone di comprendere i meccanismi autonomi e paracrini della plasticità cellulare - ossia i segnali attraverso cui le cellule comunicano con le cellule circostanti per influenzarne il comportamento - , come questi cambino con l’invecchiamento, e quali conseguenze abbiano sul cancro e su altre malattie legate all’età. Marta è appassionata di divulgazione scientifica e diversity, e si impegna a rendere la scienza accessibile ed equa per persone con background di ogni tipo.