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Centro Europeo di Nanomedicina: al via il primo Programma di ricerca sotto la guida del Prof. Francesco Stellacci (M.I.T.)

18/02/2010

Milano, 18 Febbraio 2010 – Roberto Formigoni, Presidente di Regione Lombardia, assieme a Adriano De Maio, Presidente della Fondazione Centro Europeo di Nanomedicina,  Carlo Borsani, e Ferdinando Cornelio, rispettivamente Presidente e Direttore Scientifico della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico ‘Carlo Besta’, ha partecipato alla presentazione del primo Programma di ricerca promosso dalla Fondazione Centro Europeo di Nanomedicina (CEN), che sarà diretto da Francesco Stellacci, lo scienziato italiano che lavora da quasi dieci anni nell’ambito delle tecniche avanzate di Nanomedicina presso il Massachussetts Institute of Technology di Boston, uno dei più prestigiosi istituti di ricerca Usa. 
Il progetto, che si articolerà su quattro linee di ricerca, avrà come focus lo sviluppo di nuovi materiali e nuove tecnologie utili per l’avanzamento della neurologia.


La Fondazione Centro Europeo di Nanomedicina (CEN) è stata costituita a Milano nel luglio 2009 su iniziativa di 10 prestigiosi centri di ricerca pubblici e privati, con il patrocinio e il sostegno finanziario della Regione Lombardia, con l’obiettivo di sviluppare soluzioni innovative per la prevenzione, la diagnosi e la cura di patologie tumorali, cardiovascolari e neurologiche. “Siamo fieri, a pochissimi mesi dalla nascita del CEN – annuncia Adriano De Maio, Presidente della Fondazione CEN - di poter battezzare questo primo Programma scientifico che conferma da un lato l’obiettivo di realizzare un Centro di ricerca scientifica di eccellenza di livello internazionale e dall’altro la volontà di puntare su una strategia di network e tra i partner dell’iniziativa in un’ottica realmente interdisciplinare”.
Ottica di cui l’attivazione del primo programma di ricerca è, di fatto, già un segno concreto: il Prof. Francesco Stellacci - che si è detto “molto contento di cominciare questa nuova esperienza” - è stato infatti reclutato dalla Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta, ma lavorerà con il suo team, costituito da 3 ricercatori di provenienza internazionale, nei laboratori ad alta tecnologia del Campus IFOM-IEO (il campus di ricerca oncologica fondato nel 2007 da IFOM, l’istituto FIRC di Oncologia Molecolare e dall’Istituto Europeo di Oncologia).
“La collaborazione con il professor Stellacci - dichiara Carlo Borsani, Presidente della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico ‘Carlo Besta’ di Milano, il centro di ricerca aderente al CEN che si è impegnato a reclutare lo scienziato - da un lato è motivo di grande soddisfazione, in quanto si tratta di un contributo dell’Istituto Besta allo sforzo per creare condizioni favorevoli al rientro nel nostro Paese di scienziati italiani di grande prestigio, dall’altro apre grandi speranze per le persone, in quanto dalla nanomedicina si attende, anche nell’ambito specialistico del Besta, un radicale mutamento nella diagnosi e cura nel prossimo futuro, in particolare per gli esami diagnostici e la somministrazione di farmaci. Voglio ricordare, infine, che la nascita del Centro finalizza in modo visibile e concreto le risorse donate dai cittadini al Besta nell’ambito del 5‰".
"Nella visione del Centro Europeo di Nanomedicina e dello sviluppo della ricerca scientifica della Fondazione Besta – precisa Ferdinando Cornelio, Direttore Scientifico della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico ‘Carlo Besta’ – abbiamo progettato di investire in un ambito scientifico-tecnologico di alto livello quale quello delle nanotecnologie, competitivo a livello internazionale. L'ambizione è di realizzare prodotti di ricerca traslazionale che possano essere rapidamente applicati in campo diagnostico e terapeutico. Il gruppo cercherà anche di creare brevetti e un ricco pacchetto di proprietà intellettuale."
"Un ulteriore obiettivo - continua Cornelio -  è quello di creare figure professionali che si stanno rapidamente affermando negli Stati Uniti ma non ancora ben presenti in Italia: quelle di medici che conseguono un dottorato in materie tecniche e che quindi possono agire da ponte tra il mondo della medicina e quello della tecnologia." 
"Cruciale per la realizzazione dei nostri obiettivi - conclude il Direttore Scientifico della Fondazione ‘Carlo Besta’ - è la condivisione delle risorse, delle competenze e delle tecnologie tra i Centri di ricerca che fanno parte della Fondazione CEN evitando duplicati e ottimizzando l’utilizzazione delle strutture che già esistono ai massimi livelli".
“Il Centro Europeo di Nanomedicina sarà un centro di eccellenza per giovani ricercatori di tutto il mondo che intendono usare gli strumenti della nanotecnologia per creare metodi innovativi di cura -  spiega Francesco Stellacci, Professore Ordinario al Dipartimento di Ingegneria e Scienza dei Materiali presso l’Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna - in particolare cercheremo di attrarre ragazzi veramente bravi, che hanno fatto esperienze importanti all’estero, per creare un ambiente stimolante dove le idee corrono veloci. Io e il mio gruppo di ricercatori ci concentreremo sull’uso di nanoparticelle come vettori di medicinali e come agenti di contrasto”.
Il progetto, avvalendosi delle competenze trasversali di scienziati di diverse discipline, si svilupperà lungo le seguenti linee di ricerca: 1) Lo sviluppo di nanoparticelle magnetiche e fluorescenti capaci di agire come agenti di contrasto nelle tecnologie di diagnosi riguardanti condizioni neurologiche. Permetteranno, in altre parole, di ancor meglio evidenziare anche eventuali piccolissime anomalie nel funzionamento cerebrale; 2) Lo sviluppo di nano materiali che agiscano da vettori per farmaci ed, in particolare, di nuovi vettori per farmaci genetici per la cura del cancro. Ovvero di micro veicoli che trasporteranno all’interno del corpo umano il farmaco fino al punto dove si trova la cellula ammalata, rilasciandolo in modo programmato a seconda del fabbisogno terapeutico; 3) La creazione di micro sensori in grado di rilevare quantità molto piccole di DNA, proteine, enzimi o peptidi nell’attività, importanti, in particolare nella diagnosi precoce; 4) La creazione di materiali auto assemblanti e nano strutturati capaci di aiutare la medicina rigenerativa, ossia la ricreazione di organi danneggiati, specialmente  connessioni nervose lesionate.

ultimo aggiornamento: 02/03/11